venerdì 1 giugno 2007

Donna di Vita



Creazione e realizzazione copertina-manifesto di Gennaro D'Aria. Diritti riservati






DONNA DI VITA
Soggetto e sceneggiatura di
Gennaro D`Aria

Copyright Gennaro D’Aria Accademia Artistica Letteraria D’Aria

SCENA 1a Interno giorno.
Un ampia camera squallida e colma di fumo di sigarette. Quattro uomini, dall’aspetto
poco raccomandabile stanno terminando una partita a carte intorno ad un tavolo ingombro di bottiglie di wishy, panini e monete. Portacenere strapieni di cicche.
A capo tavola una prostituta in veste da camera, semi sbottonata. Dalla scollatura si intravede il seno bianco e turgido. Si trucca e segue la partita.
In un angolo una donna giovane ma malandata, si sta drogando. Si alza uno dei giovanotti dal tavolo, le va incontro, le getta via La siringa dalle mani e la picchia.

UOMO:
T`agge ditte tanti wote ca quante ‘j ‘a faticà stà sentenzia
Nun te li ‘a piglia?.... Comme madonne te l’aggia dicere?

La tira per i capelli e la getta a terra. La prostituta si alza e la difende.

PROSTITUTA:
Ueh, ma che vuo` a sta povera guaglione?....

Mario fa il gesto di picchiare anche lei.

Le due escono di campo. In un altro angolo, un uomo e una donna su di una brandina tentano di fare l’amore ma lui non ci riescee viene rimproverato dalla ragazza.
Mario, uno dei giocatori. getta sul tavolo l`ultima carta e vince la partita. (esaltazioni) Si sente la voce di Antonio che bestemmia perche` per l`ennesima volta ha perso al gioco.
ANTONIO:
Ma che sfaccimme!… nun `e proprio jurnata mia oggi.
Ma comme se po fa?…se l`ha zucat``e carte chiste!
Ce vo proprio nu mazze scassate. Uagliù io me ne vache. Ce vedimme.

Si alza e va via. Mario prende la vincita dal tavolo e segue Antonio.

SCENA 2a Interno giorno.

MARIO:
Anto`Aspiette!…Ma pe chella robba Nun me fatte sape` cchiu` niente…
C’hamma fa?....

ANTONIO:

`O sacce, hai ragione, ma agge tenute che ffa`. Te chiame dimane
`e ce mettimme d`accordo.

MARIO:
Va bbuo`!

Ritorna al tavolo a giocare Antonio esce. Nel corridoio, da una porta aperta vede
la prostituta che sta vestendosi e si sofferma a guardarla. Questa accortasi chiude la porta. Antonio apre la porta d`ingresso ed esce.

Titoli e quadri di testa. Strade e vicoli di Napoli. Inquadrature di prostitute.
musica per tutta la durata dei titoli e quadri di testa.

SCENA 3a Esterno giorno

Due ragazzi su di un motorino scippano la borsa ad una donna.

SCENA 4a Esterno giorno

Sullo sfondo una palazzina diroccata.Alcune prostitute passeggiano.Qualcuna si allontana accompagnata da un cliente. Da una macchina scende una donna
stravagantemente vestita, è` Carmela. Saluta il passeggero che subito riparte.
Si aggiusta la gonna. Si appoggia al muro e accende una sigaretta. Tra un tiro e l`altro
Si guarda in giro. La macchina inquadrera`, in una panoramica generale, persone che
Passeggiano. Persone che vendono sigarette. Scugnizzi che giocano a pallone.
Uno squillo di cellulare distoglie Carmela Dal panorama. Sono i due ragazzi dello scippo che con un cellulare in mano, ed alcune collanine consegnano tutto a Carmela.

1° RAGAZZO.
Carme` quante ce daje pe sta` robba?

CARMELA:
Nun `o ssaje che l`aggia fa prime vede`?... Passe dimane.

2° Ragazzo
E` dacce almeno n`anticipo!

CARMELA:
Dimane. Passe dimane. E` mo` jate venne.

Carmela mette tutto in borsa I ragazzi vanno via. Riprende la roba dalla borsa e la
Mette in un tombino. Un uomo passa davanti alla donna. La osserva. Cammina. Poi torna indietro. Le si avvicina e chiede:

UOMO:
Quanto vuoi?….

CARMELA:
Settanta euro e ti faccio anche un bel bocchino.

UOMO:
E` troppo pe me!…

CARMELA:
E` chi se ne fotte?!...

UOMO:
So` dduje iuorne miei e paga.

CARMELA:
Chest`a me nun m`interessa. Io piglio settanta euro a marchetta.

UOMO:
Tengo nu desiderio enorme, e` voglio a te. Nun mo` putisse fa nu sconto?….

CARMELA:
Ne` ma me vulisse sfottere?... Uaglio` smamma. Nun e` giornata.
E` meglio ca te ne vaje che` piere tuoie.

L`uomo si allontana di pochi passi, lanciando un ultimo sguardo alla
donna che , infastidita, si toglie una scarpa e gliela getta. Poi dice:

CARMELA:
Ueh, ma te vaje o no?... Cornute!… Eh, gia` mo `o
facimm``addirittura pe senza niente. Stu` figlio `e zoccola.

L`uomo alla reazione della donna scappa via. Antonio sopraggiungendo.

ANTONIO:
Ueh, Carme` che` succiesse?....

CARMELA:
Ah tu si venute?… chillu fetent’’e mmerd’’o ‘j

Indica l`uomo ormai lontano.

ANTONIO:
Chi e`?…. ca` fatte?….

CARMELA:
Vulev``o sconte. Se credev``e sta`o mercato.

ANTONIO:
Carme` quant``e fatte a stammatine?...

CARMELA:
Duicentedieci euro.

ANTONIO:
E` dammenne ciente. Me servene. Agge jucat``e agge perze n`ata
vote tutte chelle ca teneve. Mo` m`aggia rifa`.

La donna mette mano alla borsetta e da all’uomo quanto chiesto.
Inquadratura di entrambi.

CARMELA:
Tie`. Accussi se ne vann``e denare miei. `E denare ca io me fatiche.

ANTONIO:
Ma pecche` io nun fatiche?… Chi te protegg``a te?…. E non
fare più commenti sulle mie decisioni. Ce simme capite?.....

Carmela va a prendere il pacchettino portato dai ragazzi e lo porge ad Antonio.

CARMELA:
Pigliati pure chiste. L`hanne purtat``e guaglione.

Antonio mette tutto in tasca.

ANTONIO:
Carme` ce vedim``a casa.

CARMELA:
A robb``e `j `e sigarette quante arriva?...

ANTONIO:
Co` carico `e stanotte. Sta` tutto sotto controllo.

CARMELA:
Pepp``o sfriggiate me l`ha chieste n`ata vote.

ANTONIO:
Ce parle io. `O telefono. Nun te preoccupa`.

Antonio si allontana di pochi passi Carmela lo chiama.

CARMELA:
Anto` che te cucino? Che vuo`?

ANTONIO:
Fa chelle che vuo` tu… pasta `e fasule, patane…. Ce vedimme!
Lavora. Lavora.

Esce fuori campo. La macchina lo inquadra mentre si allontana.

Dissolvenza finale poi dissolvenza iniziale.

SCENA 5a Interno sera

Una camera da pranzo con attigua cucina. Ambiente bene illuminato.
Carmela e Antonio, stanno consumando il loro pastoseduto uno di fronte all`altra in un totale silenzio. Si sente solo il rumore della posata nel piatto. Poi Antonio:

ANTONIO:
E allora comm``e ghiut``a Jurnata?….

CARMELA:
Nun me pozze lamenta`. Assaie meglio d`ajere.

ANTONIO:
E` quant``e purtat`a casa?...

CARMELA:
quattucientevet’’ euro. E a te comm``e ghiute?...E vinte?….

ANTONIO:
Nun so cazze tuoi?….

CARMELA
E perze!….

ANTONIO:
Chelle che` guadagnat``e poco. Secondo me non ti impegni abbastanza.
Stasera jesce n`ata vote.

CARMELA:
Anto` ma che dici?…

ANTONIO:
Ma `o vuo` capi ca chelle Che` guadagnate serve sule a me?…

CARMELA:
Io me sent``accise. Tengo na stanchezza enorme. Nun me fido nemmeno `e
movere nu dito.

ANTONIO:
(alzandosi)
Appena fuori ti riprenderai.
Beve un ultimo bicchiere di vino. Poi prende la borsetta della donna, preleva dei soldi.
Si avvicina a Carmela le prende la mano e la porta all’interno dei pantaloni…. Primo piano di Antonio che gode.

ANTONIO:
Io me ne vache. Tengo che fa tutt``a nuttata. Ce vedimme diman``a matine.
Apre la porta ed esce.

CARMELA:
Che schif``e vita.

Carmela si distende sul divano. Accende una sigaretta. Si copre con una coperta.
Sta` per addormentarsi. Si alza Di scatto. Prende la borsa vede se ci sono dei soldi
Poi da una borsetta cucita vicino al reggiseno estrae altri soldi.
Da sotto un mobile prende un cassettino Vi ripone la cara moneta. Rimette il cassettino Al suo posto. Ritorna sul divano. A questo punto si inseriranno quattro inserti. Commento musicale per tutta la durata degli Inserti: 1) In una strada buia due uomini la picchiano. 2) Lei che fa all`amore. 3) Lei che passeggia sola in un prato.
4) Una camera da letto. Lei seminuda uccide un uomo e scappa via.

SCENA 6° interno.

Carmela si alza dal divano. Sparecchia la tavola. Si veste ed esce.

SCENA 7° Esterno.

Carmela passeggia. (la macchina segue il suo passo). Dopo poco un uomo la segue, e` l`uomo che abbiamo visto nella prima scena. Poi deciso l`uomo le si avvicina dicendo:

UOMO:
Ti ricordi di me?...

CARMELA:
No. Chi si? Che vuo`?

ANTONIO:
Che se po` vule` a una Comm``a te?!….

CARMELA :
Settanta euro pe nu bellu lavoretto. So benedetti.

Lo guarda e ricorda

CARMELA:
Ah, ma tu si chill``e stammatine. Mo `e tien``e soldi?...

ANTONIO:
Si, agge fatte nu prestito pe sta` nu poche cu te.

CARMELA:
Allora vieneme appriesse

SCENA 8° Esterno sera

Carmela cammina davanti e l`uomo con passo svelto la segue.
Si inoltrano in un`aperta campagna dove e` ferma una macchina.
Carmela apre la macchina e sistema i sedili.

CARMELA:
Prime che trase dint``a macchina mi `a da` `e soldi.

ANTONIO: (titubante)
Doppe…. Doppe… si ce saje fa te faccio pure nu regalo.

CARMELA:
Ueh, ma che te mise `ncape Me ne fotte do` regalo.
Damm``e solde o si no nun se ne fa niente!….

ANTONIO:
Nun `e tenghe….

CARMELA:
Si arrabbia ed incomincia a picchiarlo con la borsetta.
Nasce una violenta colluttazione tra i due
Omm’’e mmerde!.... Ma che tè credut’’e fa’?...
‘J già tengo ‘e cazze miei….

Antonio Cerca di difendersi ma nel contempo cerca di afferrare la donna
Per violentarla. Le mette la mano tra le cosce. Le strappa il vestito
ed il reggiseno. Le bacia il seno.

ANTONIO:
T’aggia avè. T’aggia avè.
Si dimena nell’atto di far cadere la donna per avere la meglio su di lei

ANTONIO:
Nun alluccà. Tu sola me piace.
La donna inciampa cade e batte la testa su di un grosso sasso.
Antonio, non accortosi dell’accaduto, le si getta sopra e le apre le cosce.
Visto che la donna non reagisce cerca di rianimarla, ma e` inutile. Si rende allora
conto della situazione: la donna e` morta. Si alza in fretta e come un forsennato
scappa via. Primo piano della donna distesa a terra.

Titoli di coda e musica per tutta la durata.































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