giovedì 31 maggio 2007

Un prezioso ricordo


Copertina restaurata al computer da Gennaro D'Aria. Diritti riservati






Rovistando nel mio cospicuo e nutrito archivio costituito da centinaia di copioni, comprendenti: commedie, sceneggiature, programmi televisivi, conferenze. scenette, etc, mi è capitato sotto mano, per puro caso, un mio vecchio fascicoletto di poesie con la prefazione della poetessa Antonietta Preziosi mia amica e maestra. Non che l’avessi dimenticato, anzi, ma solo non riuscivo a ricordare dove lo avevo riposto, come d’altronde mi accade con tante altre cose. Dolci ricordi sono affiorati alla mente: i primi concorsi, le lezioni di poetica, i lunghi pomeriggi trascorsi nella sua abitazione, in Via Luigi Settembrini, a dialogare a poetare e ad ascoltare la sua musica, suonata da lei, oramai cieca, al lungo pianoforte a coda. I suoi volumi, bella raccolta, purtroppo perduta durante il terremoto del 1980. L’epoca, in cui si poteva uscire anche oltre la mezzanotte e per lunghi percorsi senza problemi, oggi esci alle 20 e ti allontanai poco distante da casa, e non sai se rientri. E tante immagini ancora. Ho riletto con affetto la prefazione ed ho deciso di pubblicarla in questo blog come omaggio e rispetto. Segue una poesia dedicata da me alla poetessa-musicista e pubblicata nel 1973 nella rivista: “Il Rievocatore”.


Gennaro D’Aria: un dolce romantico
Prefazione della poetessa Antonietta Preziosi

Il giovane D’Aria, ha in se la poesia. Ovvero i suoi pensieri, i suoi sentimenti, li esprime in versi. Nelle liriche del D’Aria, si nota “Amore” inteso in un alato sentire e malinconia che si trasforma in dolore: “la terra arde al fuoco del dolore, il sole brucia al calore dell’amore”.
Il poeta va oltre ed afferma: “lo trattiene la forza dell’Amore che lo spinge lontano negli abissi della morte”.
Inoltre il D’Aria, sente amore per l’Universo e scrive: “E’ l’alba, la voce si sente del nascente giorno. La natura tutta vibra felice nella dolce e nuova nascita”.
Il nostro sente nel creato un aleggiare di anime buone. Non vi è tormento in lui, perché nella sua natura semplice e generosa vede nel mondo influssi di bene.
La natura del giovane poeta lo porta a rifiutare la metrica benché egli l’abbia studiata.
Mio allievo per la poetica, dizione, letteratura, il D’Aria, al mio primo concorso poetico volle partecipare , ed esaminando il De Mura ed io, coadiuvati dalla collaborazione del Sig. Preside Prof. Alfonso Parrella, e dal Prof. Donato Cirillo, le sue liriche le approvammo, formulando per lui un felice avvenire.
Il poeta D’Aria, pur non amando la società con tutte le sue tradizioni, “in quanto non ci può essere progresso se ci fermiamo a certi livelli…” eccolo che tutto preso d’amore per la sua Mamma scrive: “La tua figura di maestosa poesia si sparge nell’animo mio”.
Si nota nel giovanissimo poeta, una rinuncia all’amore per l’Arte: “L’Arte mi chiama ed essa io servo ciecamente ed infinitamente. Per te io soffro perdutamente, mentre in me la voce dell’Arte a se, sempre di più mi attira.

Antonietta Preziosi Napoli 26 ottobre 1972


AD UN FIGLIA DELL’ARTE (Il Rievocatore del marzo-maggio 1973)

Ci fa volar soavi,
nella sua intima essenza,
dove i moti dei sentimenti si susseguono danzando
in pura e dolce armonia.
La presenza sua
Nella poesia e nella musica,
è si maestosa da vibrare il core.
La sua dolcezza
Limpida e sincera
tocca serena e leggera
Con emozione infinita:
l’animo d’ognuno
che ad ascoltar si appresta,
la sua voce di mormori armonico
che in ogni istante rinnova
l’esistenza di chi l’ama.

Alla mia maestra Poetessa Antonietta Preziosi,
con la più alta stima e riconoscenza.







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