mercoledì 9 maggio 2007

Prova d'incontro

Prova d’Incontro di Gennaro D’Aria
Copyright Gennaro D’Aria 2007


Lei si era distesa nuda sul letto, mentre lui ancora in abito da sera la guardava meravigliato.
Lei si muoveva sinuosamente, invitante, su quel letto morbido. Vogliosa, desiderosa. Si strofinava la lingua sulle labbra turgide e rosse, e con lo sguardo perso nel pregustare il piacere lo invitava .
Lui si sentiva impacciato, imbarazzato da quella insolita situazione. Cosi non l’aveva vista mai. Erano colleghi d’ufficio, si incontravano tutti i giorni alla mensa e nei corridoi dei rispettivi luoghi di lavoro. Lui si, le aveva sempre fatto il filo. Le piaceva quella superba ragazza più giovane di lui, non sapeva di quanto, ultima arrivata nella lista degli impiegati. Lei era stata sempre restia ai suoi complimenti, alle sue attenzioni. Lui, non se la prendeva più di tanto,e continuava a manifestarle la sua attenzione ed ammirazione, sia pure senza speranze.
Ma ecco che un giorno lei gli si avvicina e, sorridendogli, gli chiede se è disposto ad accompagnarla ad una festa. Lui, sorpreso, emozionato, si rende subito disponibile.
Ed eccolo li, adesso, in casa di lei, davanti al suo letto che aspetta immobile senza sapere cosa fare, se può osare…. Lei si massaggia il seno, la vagina, le cosce che, all’improvviso, apre a ventaglio mostrandogli tutta la fessura. Lui è ancora li, stà sudando, non sa come affrontare la situazione. Lei d’improvviso, consapevole della difficoltà dell’uomo si alza, lo prende per mano e lo distende sul letto. Infila la mano nei pantaloni e glielo tira fuori. Lo sente duro e umido. Glielo massaggia, glielo bacia e poi con energia se lo porta dentro di se. Lui è immobilizzato. Il suo membro è prigioniero. Lo sente risucchiato tra le due pareti come in una trappola. Non può più uscire se non sarà lei a volerlo. Un piacere celestiale lo invade. Una sensazione mai provata prima. Si sente in estasi. La testa gli bolle. Il corpo sussulta al piacere reciproco. Lei si dibatte frenetica poggiata su di lui, e grida. Grida alla gioia, grida al piacere di sentirsi quel pene grande e forte nell'utero in fiamme. Grida all’orgasmo che lentamente sale e la invade. Si dimena sempre di più come impazzita. Lo morde, lo graffia animalescamente. Gli istinti più veri, si sono impossessati di lei. Sembra indemoniata.
Lui subisce senza reagire minimamente. Capisce che a lei fa piacere che sia cosi e gode nella passività. Lei si discosta dal corpo di lui lentamente. Con la mano tra le cosce estrae il pene caldo e se lo porta alla bocca per poi ricominciare.
All’improvviso bussano alla porta. Bussano sempre più forte. Lui si sveglia di soprassalto. Il pantalone del pigiama è macchiato ed un odore di sperma lo assale. Scende e va ad aprire. E’ lei, in abito da sera, puntuale all’appuntamento. Lui, deve ancora prepararsi.


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