domenica 27 maggio 2007

Tabaren (una rievocazione degli anni '30)

Gennaro D'Aria






TABAREN
Ideazione, testi e ricerca musicale di Gennaro D”Aria

Copyright 1977 Gennaro D’Aria Accademia Artistica Letteraria D’Aria
Registrato e trasmesso da Canale 34 (prima sede in Via Tasso)
Interpreti: Gennaro D’Aria e Nunzia Greton


Scena: Un Tabarin. Ingresso nel fondo, dal quale s’intravede la strada. Vari tavolini con rispettive coppie. Sul lato sinistro l”orchestrina. Sul lato destro un tavolino dove vi e” seduta una cocotte.
All’apertura del sipario la scena, e` molto animata:. Persone entrano, altre che escono. Alcuni camerieri girano per i tavoli. Su di una pedana tre ballerine danzano al suono del can can. Terminato il numero, l”orchestra suona: Addio Tabarin. Entra la presentatrice.
(sottofondo musicale)

Present. Buonasera cari signori e signore. Questa sera, per uno scherzo dell”autore, noi vi trasporteremo, nei favolosi anni venti. Stasera entreremo in uno dei tanti tabarin che furoreggiarono in quei tempi, e dove troveremo i personaggi piu` svariati: dal celebre ufficiale di cavalleria, al soldatino, dallo studente alla cocotte. Sono gli anni dove nella gente v’e` un non poco pessimismo per i fatti ben noti…e dove la gente annegava il suo dolore con una bottiglia di champagne oppure… eh, con un po` di polverina. Ma entriamo in questo Tabarin. (La presentatrice esce. La musica continua. Entra il Conte Aristide Ponchielli.)
Conte: (Facendosi avanti) La noia…. Lo pleen….!…. questa notte sono davvero blasé Ah, se avessi un po` di polverina almeno… Macche`…. Hanno avuto il coraggio di chiedermi cinquanta lire… e per una presina… pazienza dovro` contentarmi dello champagne e se dico champagne deve essere almeno quello della vedova Cliquot, per intenderci e non il moscato di S. Marino….
Cocotte: (scrutando il Conte lo chiama). Signore!….
Conte: (voltandosi di scatto). Dice a me?… (c.s.) Che bella donna pero`?….
Cocotte: Beviamo insieme una coppa di Campagne?….
Conte: (avvicinandosi) Echante`!…. Mi presento: Conte Aristide Ponchielli….
Cocotte: (Estasiata). Piacere…. Mimi` Sciu` Sciu`… artista-cantante….
Conte ….Credevo ballerina.
Cocotte: Cantante, ballerina, fantasista e…. tutto….
Conte: Enchante` piu` che mai, anzi tres enchante`… incantato tre volte… allora visto che lei balla, perché… non balliamo?…
Cocotte: C`e` quella nuova danza… ma non so… Mamma` mi ha detto che a ballarla si fa peccato… Peccato mortale.
Conte: Il peccato mortale lo compie se non mi da il piacere di stringerla tra le mie braccia.
Cocotte: Ma mamma`…..
Conte: Sciocchezze!… Io sono un esprint fort… cara Mimi…. Lei certamente prima parlava del tango…. Io sono l`aquila del tango…. L`avvoltoio del casche`… il Napoleone della danza….!… (autoritario, rivolto all`orchestrina) maestro… tango….!
Maestro: Eseguiro` El Choclo…! (il conte e la cocotte ballano)

Conte: Mia cara Mimi lei e` una piuma…. Meravigliosa.. se non fossi uno scettico, se potessi ancora credere in qualcosa sento che potrei anche amarla.
Cocotte: (euforica). Oh… si!….
Conte: Ma il mio cuore e` arido… sono uno scettico… uno scettico blu`.
(Il conte si alza e canta scettico blu`)
Cocotte: Oh, conte… Aristide…. Aristiduccio mio…
Conte: (d`impeto) Mimi fammi guarire dalla mia malinconia. Ma non mi fido le donne sono vipere….
Cocotte: Povero aristiduccio…! Chissa` quanto avrai sofferto.
Conte: Eh, si tanto…. Si chiamava Estrellita… lavorava nel caffe` chantant
Cocotte: La conosco…. Quella squasciosa…
Conte: (come inebriato al ricordo) Che trecce… che braccia… che…. Cu… ma era una vipera.
Cocotte: …Povero conte… povero aristriduccio … una vipera come questa che conoscevo io…. Ascolta.
Conte: Ti ascolto.
(la cocotte canta Vipera)
Conte: Che voce meravigliosa…. (sbirciandola). Una voce… di petto…
Cocotte: Bricconcello!
Conte: Mimi…. Mimi … canta ancora per me!…
Cocotte: Che vuoi che ti canti?
Conte: Canta Ladra
Cocotte: Allora… a tua gentile richiesta cantero` Ladra e poi… per deliziarti ancora… abat jour….
Conte: ….. e poi berremo lo champagne.
( La cocotte canta. Tra una canzone e l`altra frasette d`occasione).
Cocotte: ….Ed ora a noi due…. A te una coppa di champagne!… (gli porge la coppa)
Conte: Tu sei spumeggiante e frizzante come una coppa di champagne.
(la musica attacca l`omonima canzone. Il conte canta.)
Conte: …..Ancora una canzone Mimi…..
Cocotte: Si, ancora una canzone… triste, nostalgica… carica di sentimento…
Conte: ….e s’intitola?….
Cocotte: Fiocca la neve. (la cocotte canta)
Conte: Oh, i buoni sentimenti, le dolci memorie dell`infanzia. Le mani sante della mamma….
Ed eccoci invece qui in quest’abisso del vizio… pronti ad accogliere il pallido ectoplasma delle gigolette… quest’assurdo fantasma che evoca la citta` dei peccati…. Parigi….!…. (si abbassano le luci. Entra una ballerina. Danza delle libellule. Finale con addio Tabarin e coro a bocca chiusa.)














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